21 Marzo, Giornata della memoria e dell’impegno istituita ufficialmente nel 2017 e arrivata alla sua ventottesima edizione, quest’anno a Milano. “E’ una tappa di grande valore simbolico, segmento di un cammino che sin dalla nascita di Libera è scandito da tre ingredienti fondamentali: la continuità, la corresponsabilità, la condivisione”. Nelle parole di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che rivolto ai giovani continua “il contrasto alle organizzazioni criminali prima che repressivo deve essere sociale, educativo e culturale” le associazioni Mani Tese, Alma Finalis e Il Tentativo Gruppo Teatro, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Finale Emilia, hanno letto e accolto un impegno portando il 25 marzo a Finale Emilia la giornata “E’ possibile”. Il punto d’incontro presso l’area verde del Monumento allo Scariolante, situata di fronte alla Rocca Estense che ancora porta evidenti i segni del terremoto del 2012, è stata spettatrice dei saluti del sindaco Marco Poletti, della dirigente del locale liceo M. Morandi Roberta Vincini e di Laura Sola, giovane studentessa di matematica e referente per Libera del presidio universitario di Modena. Accompagnata da Mariacarmela Rechichi, familiare di Giuseppe Rechichi, vittima innocente della mafia, Laura oltre a portare i saluti di don Ciotti, ha raccontato ai nostri giovani studenti il suo personale percorso verso la conoscenza prima e la condivisione attiva poi dei valori poi espressi nella mattinata.
E’ seguita una camminata per le vie del centro che divisa in quattro tappe ha visto coinvolte due classi del Liceo Morando Morandi e una classe della scuola media C. Frassoni. Per l’istituto superiore la classe 4^X ha presentato il progetto di educazione civica multidisciplinare coordinato tra scienze umane e letteratura italiana dalle prof.sse Barbara Zappaterra e Silvia Piccinini a tema “Il femminile nella criminalità mafiosa: donne contro la mafia”; sono state studiate (dal Dossier “Sdisonorate “- Le mafie uccidono le donne -Associazione DaSud) storie di donne vittime innocenti di mafia, storie di donne collaboratrici di giustizia, storie di donne che hanno scelto la legalità. Gli studenti e le studentesse hanno esposto la vita, i luoghi, le azioni e l’eredità delle figure femminili prescelte. Sempre per il liceo la classe 2^F sotto la guida della prof.ssa Cecilia Sgaravatto ha presentato “Pillole di legalità”; gli studenti, divisi in gruppi, sono partiti dalla nascita della Costituzione, esponendo i valori del passaggio dalla dittatura alla repubblica democratica, passando poi ai principi fondamentali della stessa, sottolineando i diritti e i doveri dei cittadini e finendo con la presentazione della scuola come ambiente educativo per i valori di legalità. Molto partecipata la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie; commozione profonda per coloro di cui si conoscevano le storie, per coloro di cui si sapevano solo i nomi e per i tanti dei quali ancora non c’era conoscenza.
Gli alunni più giovani della classe 2^A dell’istituto Frassoni sotto l’attento sguardo delle prof.sse Roset e Bertacci hanno seguito tutto il percorso concorrendo a creare una ghirlanda che dalla prima alla quarta tappa si è coperta di nastri legati sulla lettura dei nomi delle vittime innocenti. Al termine del percorso il coloratissimo lavoro collettivo impreziosito da quattro code portanti la scritta “Libera contro le mafie” è stata regalata dai ragazzi delle superiori ai compagni più giovani in una sorta di passaggio di consegne che ha avuto il suo epilogo nella giornata di giovedi 30 marzo quando una delegazione della classe della scuola secondaria inferiore l’ha consegnata al dirigente scolastico, al quale è stato fatto anche un reportage dell’esperienza. A conclusione riportiamo le considerazioni di alcuni alunni di 2^A:
- La mafia è uno Stato illegale, è il Male che si diffonde sempre di più. E noi cosa possiamo fare? Possiamo comunicare, parlare, riferire ciò che di ingiusto succede. Dobbiamo osare ribellarci. Salhi Malak
- Secondo me la giornata di impegno contro le mafie è stata un’idea fantastica. Spero di poter partecipare ad altre giornate come questa. Per ricordare, sono state elencate tutte le vittime di mafia, tra cui anche quelle più famose, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Dobbiamo ricordare. Possiamo ricordare. Vogliamo ricordare. La memoria è importante: ricordiamo, per lottare. Chiara Breveglieri
- L’esperienza è stata molto interessante, in quanto ha sensibilizzato molti giovani. Maila Banzi
Denise Toselli per Alma Finalis